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Fotografia digitale: tutto su mosso e sfocato, come evitarli e usi creativi

Aggiornamento: 4 mag 2023

Qual è la differenza tra un'immagine mossa ed una sfocata?

Imparare a fotografare non significa solo produrre un risultato, ma avere una visione d'insieme che ti permetta di padroneggiare tecniche e sfruttare a tuo vantaggio anche 'errori' che possono regalarti grandi soddisfazioni creative!

 

obiettivi analogici jpeg
Lo so che sono analogici!

La fotografia è una delle arti creative che ha più beneficiato del passaggio in digitale in termini di popolarità:

questo perché l'uso sempre più massiccio di dispositivi ha permesso una vera e propria rivoluzione basata su una consistente riduzione dei costi.

Pensaci: non hai una camera oscura da mantenere, agenti chimici da acquistare e nemmeno necessità di grandi spazi per sviluppare!

 

Indice dei contenuti


  1. Imparare da zero tutto sulla fotografia digitale? 1.1. Un corso veloce e completo sulla fotografia digitale 1.2. Una proposta che non puoi rifiutare

  2. Premesse fondamentali: come funziona l'esposizione in digitale 2.1. Il tempo di esposizione 2.2. L'apertura del diaframma 2.3. La sensibilità del sensore

  3. Cosa è lo sfocato 3.1. Cosa causa lo sfocato in sintesi e come evitarlo

  4. Cosa è il mosso 4.1. Cosa causa il mosso in sintesi 4.2. Come evitare il mosso 4.3. Evitare il mosso: i sistemi di stabilizzazione

  5. Cosa è il micromosso 5.1. Evitare il micromosso: bloccare lo specchio 5.2. Hot tip: come scattare con lo specchio della DSLR bloccato 5.3. E se non puoi bloccare lo specchio della Reflex? Il Live View

  6. Usi creativi: panning, bokeh, esposizione e profondità di campo 6.1. Il panning in sintesi: cosa è e come si fa 6.2. Il bokeh in sintesi: cosa è e come si fa 6.3. Usare l'esposizione e la profondità di campo creativamente

  7. Conclusioni: impara tutte le regole e poi infrangine qualcuna

 

Imparare da zero tutto sulla fotografia digitale?

Ci rivolgiamo a te, che ami la fotografia sopra ogni cosa e ti diverti a scattare in ogni occasione possibile. Hai recuperato informazioni e tecniche un po' ovunque, ma ti manca una visione d'insieme di cui poterti davvero fidare.


E poi, non hai tempo per tornare 'a scuola' e la formula di certe academy online non fa per te: costi troppo alti e ritmi troppo intensivi.

E poi diciamola completa: vuoi imparare tutto, ma tutto cosa e soprattutto come?


Noi di Teacher-in-a-Box sappiamo perfettamente quanto può essere problematico dipanarsi tra informazioni e offerte diverse, perché come te cerchiamo chi sa dare risposte concrete e autorevoli quando si tratta di formazione.

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Siamo le prime ad avere bisogno di formazione, e per questo scegliamo i nostri teacher con cura e proponiamo videocorsi e corsi dal vivo con gradi di apprendimento, soluzioni e percorsi diversi e personalizzabili, anche per chi non ha alcuna conoscenza di base.


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Questo corso fa parte di quell'offerta che consideriamo perfetta per chi non ci conosce, non ha esperienza e ha bisogno di un corso base e rapido che spazi dai fondamentali sulla teoria della luce al funzionamento dei componenti, per arrivare a come funziona il colore nel mondo digitale e nella stampa.


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Premesse fondamentali: come funziona l'esposizione in digitale



L'esposizione è un elemento fondamentale della fotografia e si riferisce genericamente alla quantità di luce che entra nella fotocamera per registrare un'immagine.

Spesso viene confusa con il tempo di esposizione, che però è solamente uno degli agenti in azione quando parliamo di esposizione.


La formula per definire l'esposizione è -al momento!-


esposizione = intensità luminosa × tempo

Entriamo nel dettaglio.

Nelle macchine fotografiche digitali, l'esposizione è controllata da tre fattori principali: il tempo di esposizione o tempo di scatto che abbiamo citato prima, poi l'apertura del diaframma e infine la sensibilità ISO del sensore, CMOS o CCD che sia.


Per ottenere un'immagine ben esposta è importante trovare un equilibrio tra questi tre fattori e adattarli alle condizioni di luce ambientale, al contesto (fotografia sportiva, commerciale, ritratto ecc.) e al soggetto dello scatto (statico, in movimento, ecc.)


 

Il tempo di esposizione

La velocità dell'otturatore controlla la durata del tempo durante il quale l'otturatore della fotocamera è aperto.

Più lunga è la durata dell'apertura dell'otturatore, più luce entra nella fotocamera e più luminosa sarà l'immagine.

Tuttavia, una velocità dell'otturatore troppo lunga può anche causare sfocature, specialmente se il soggetto o la fotocamera si muovono durante lo scatto.


 

L'apertura del diaframma

L'apertura del diaframma (o rapporto focale) controlla la quantità di luce che entra nella fotocamera attraverso l'obiettivo: più grande è l'apertura del diaframma, più luce entra e più luminosa sarà l'immagine.


Tuttavia, un'apertura del diaframma troppo grande può causare una profondità di campo ridotta, il che significa che solo una piccola parte dell'immagine sarà a fuoco, mentre il resto dell'immagine sarà sfocato.

diaframma obiettivo
Più grande è l'apertura del diaframma, più luminosa sarà la resa

 

La sensibilità del sensore

La sensibilità ISO controlla la sensibilità del sensore della fotocamera alla luce.

Più alta è la sensibilità ISO, più luminosa sarà l'immagine, ma anche più rumorosa e meno dettagliata.


Infatti, una sensibilità ISO troppo alta può anche causare la comparsa di segni e punti che non esistono sulla scena e che non sono causati da punti di polvere o sporcizia sull'obiettivo: sia il rumore sia questi segni sono definiti artefatti elettronici, e sono causati da un'errore nell'interpretazione del segnale luminoso.

Non tutti gli artefatti sono uguali: alcuni si vedono piuttosto comunemente, e la loro presenza non implica necessariamente un'impostazione sbagliata nella sensibilità ISO.

Un tipico esempio di questosono le stelle di diffrazione, un artefatto ottico legato all'obiettivo: sono quelle strisce che si aprono a ventaglio quando fotografi una fonte fortemente luminosa, come il sole.

tramonto su spiaggia
Una stella di diffrazione: i 'raggi' corrispondono ai segmenti di cui è fatto il diaframma, che prende forma poligonale

 

Cosa è lo sfocato



Vediamo ora in questa immagine la differenza tra un'immagine sfocata e tra un'immagine a fuoco.


Un'immagine è definita 'a fuoco' quando il sensore o la pellicola si trovano esattamente dove convergono i raggi luminosi provenienti dall'obiettivo: la messa a fuoco infatti avviene nella pratica allontanando o avvicinando l'obiettivo alla pellicola o al sensore.


Un'immagine sfocata, come puoi vedere nell'immagine a sinistra, presenta una completa mancanza di nitidezza più o meno evidente a seconda del grado di sfocatura.

Se vedi il confronto puoi notare la differenza: a destra i fiori sono perfettamente a fuoco e si possono riconoscere e ben definire tutti i dettagli dei petali.


 

Cosa causa lo sfocato in sintesi e come evitarlo


Definire cosa causa lo sfocato è molto semplice: è un errore di messa a fuoco.

Per evitare nella pratica di scattare immagini sfocate è necessario parlare prima di che cos'è e in cosa consiste la messa a fuoco sulle macchine fotografiche digitali.


A differenza dell'occhio umano e del cervello che compiono continui aggiustamenti nella messa a fuoco di ciò che appare davanti a noi, la tua fotocamera mette a fuoco solo una parte dell'immagine, quella parte che è evidentemente posta davanti all'obiettivo e su quello che viene chiamato piano focale.


È meglio la messa a fuoco manuale o automatica?

Esiste una regola che ti rende più o meno 'professionale'?


No, dipende dal contesto.


Anche un professionista può scegliere di impostare la fotocamera su autofocus se ha necessità di scattare in velocità: non sara meno capace per questo.


Ma in ogni caso, ti consigliamo caldamente di dedicare tempo allo studio della messa a fuoco manuale: è sempre molto utile in condizioni di scarsa luce o di riflessi anomali, come la luce riflessa da vetri, acqua, specchi o dalla nebbia

.

E poi perché... Ti apre un mondo di possibilità espressive.

courtesy alexi paladino aqua
La messa a fuoco manuale è utilissima per riprendere ad esempio fondali acquatici nitidamente dalla superficie

 

Cosa è il mosso



Il mosso è in sostanza un tipo di sfocatura: può essere provocato dal movimento del soggetto quando è troppo veloce rispetto al tempo di scatto utilizzato, oppure può essere provocato da un tempo di scatto troppo lento, o ancora dall'instabilità della fotocamera.


Puoi vedere qui sotto come nell'immagine di sinistra siano mossi solo i fiori, mentre il resto dell'immagine è nitido.

Questo fa capire che il tempo di scatto scelto è troppo lento solo ed esclusivamente per i fiori che sono mossi dal vento.


Nell'immagine di destra invece, tutta l'immagine è mossa: può essere dovuto da un movimento brusco fatto da chi ha scattato, o da un tempo di scatto genericamente troppo lento.

foto sul mosso e sulo sfocato
A sinistra il tempo di scatto è troppo breve per catturare i petali, a destra uno scossone ha sfocato tutti gli elementi

 

Cosa causa il mosso in sintesi


Facciamo un prospetto sintetico:

abbiamo visto prima che il mosso può dipendere da tempi di scatto troppo lenti che possono essere dovuti dalla contingenza, perché si è costretti a scattare a mano libera ad esempio, oppure dall'instabilità della fotocamera o dai movimenti volontari e involontari dei soggetti inquadrati.

Quindi, possiamo dire senza timore di smentita che la quantità di sfocatura del mosso è direttamente proporzionale alla velocità del movimento e ai tempi di esposizione.

il mosso è causato da tempi di scatto troppo lenti
Chiaro cristallino lapalissiano!

 

Come evitare il mosso


C'è una piccola regola che è bene osservare per capire qual è il tempo di scatto sotto al quale è meglio non scendere: se si sta fotografando a mano libera un soggetto statico con un teleobiettivo con una lunghezza focale di 200 mm, il tempo di scatto non dovrebbe essere inferiore a un duecentesimo di secondo.


Quando si tratta di contesti di scarsa luminosità o quando si riprendono soggetti in posa che potrebbero muoversi inavvertitamente, è sicuramente una buona abitudine utilizzare un cavalletto oppure, se non è possibile, cercare dei punti d'appoggio per mantenere la macchina stabile.

evitare il mosso slide corso fotografia digitale

 

Ricorda sempre che la regola che ti abbiamo appena consigliato è valida nel caso in cui si stanno fotografando a mano libera soggetti statici: se si tratta di soggetti dinamici è il caso quindi di utilizzare un tempo di scatto progressivamente più veloce.


In sintesi, tieni a mente che più la focale dell'obiettivo è lunga, più il tempo di scatto minimo dovrà essere veloce.


Scegliere il tempo di scatto adeguato nella fotografia di movimento dipende da tantissimi fattori e non ci sono regole precise che indicano il tempo di scatto adeguato.

Una delle cose importanti da sapere è che più i soggetti in movimento ci sono vicini, più il tempo di scatto deve essere veloce.


In ogni caso, la scelta del tempo di scatto adeguato diviene comunque facile da comprendere con un po' di esperienza.

gente che gioca a softball
Ahia! Per ottenere questa nitidezza il tempo di scatto sarà stato sicuramente velocissimo


 

Evitare il mosso: i sistemi di stabilizzazione


Le tecnologie moderne hanno creato sistemi di stabilizzazione che neutralizzano i movimenti della fotocamera: possono essere posizionati all'interno dell'obiettivo, oppure davanti al sensore.


I sistemi di stabilizzazione neutralizzano così il rischio di ottenere immagini mosse, a patto però di considerare la loro funzione limitata a un tremolio leggero delle mani o al disturbo minimo che può essere causato dai componenti stessi della macchina in fase di scatto.

Insomma, non possono compensare bruschi movimenti, nè sostituire un cavalletto.


Ricorda che esistono due tipi di sistemi di stabilizzazione: uno è completo e neutralizza il movimento in tutte le direzioni, l'altro invece neutralizza solo i movimenti verticali.


Questo secondo tipo di stabilizzazione è particolarmente utile per tutte quelle occasioni in cui si vuole utilizzare il panning, uno degli usi creativi del mosso di cui parleremo più avanti in questo articolo.

evitare il mosso utilizzare i sistemi di stabilizzazione alcuni neutralizzano tutto il movimento, altri solo i movimenti verticali
Esistono stabilizzatori di due tipi, uno completo, l'altro neutralizza solo i movimenti verticali

 

Cosa è il micromosso


Col termine micromosso invece si intendono delle lieve vibrazioni della fotocamera dovute per esempio all'innalzamento dello specchio della reflex, o da lievi movimenti dati dal tocco di chi fotografa.

È la croce di tantissimi professionist* soprattutto nei campi più estetici, e la sua presenza è più o meno evidente a seconda del formato dell'immagine e/o di stampa: più è grande il formato, più sarà visibile il movimento indesiderato.

Il micromosso aumenta via via con l'aumentare della lunghezza focale dell'obiettivo: non ti diremo di più qui, è un capitolo tecnico immenso.

Una cosa è certa: se vuoi evitare il micromosso 'ad ogni costo' evita di scattare a mano libera e dotati di treppiedi!

il micromosso slide
Il micromosso può essere un disturbo molto fastidioso o al contrario invisibile a seconda del formato di stampa

 

Evitare il micromosso: bloccare lo specchio


Una tecnica che può venire in tuo soccorso quando la stabilizzazione non è sufficiente -o non è presente- è bloccare lo specchio della tua reflex prima dello scatto.


Questa pratica è particolarmente utile quando si scatta in macro, oppure diciamo genericamente quando si usa un teleobiettivo ed esposizioni lunghe, come ad esempio nella fotografia paesaggistica o astronomica.


I closeup nei macro hanno bisogno di definizione e ricchezza di dettaglio, e un cavalletto a volte non basta!

Questo perché il sensore delle DSLR e il relativo specchio vibrano in fase di scatto: per ovviare a questo problema basta ricercare la funzione di blocco dello specchio, ogni produttore la chiama a modo suo (Mirror Lockup per Canon e Exposure Delay per Nikon, MLU per altri).

MLU menu canon
La posizione del menu Mirror lockup in una Canon

 

Hot tip: Come scattare con lo specchio della DSLR bloccato


Scattare con lo specchio bloccato non è affatto complicato, a patto di seguire qualche piccola regola:

1. Il primo scatto serve solo a bloccare lo specchio, è il secondo quello utile. 2. Scatta preferibilmente con un telecomando, sia il primo, sia il secondo scatto: è il modo giusto di evitare di far 'vibrare' la tua macchina. 3. Se possibile temporizza il tuo secondo scatto a due secondi almeno di distanza dal primo: sarai al riparo da qualsiasi imprevisto, e potrai scattare scongiurando movimenti anche se non hai un sistema di comando a distanza.

4. Ricorda che se scatti con lo specchio bloccato chiaramente NON potrai usare il mirino.


 

E se non puoi bloccare lo specchio della tua Reflex?

Se la tua fotocamera non presenta un sistema di blocco dello specchio niente paura: la funzione Live View ti permette di ottenere la stessa cosa.


Ti basterà impostare la tua Reflex sulla funzione Live View, quella che ti permette di scattare e filmare vedendo la ripresa direttamente sullo schermo, presente ormai su quasi tutte le fotocamere in commercio, sia Full Frame sia APS.


Questo discorso ovviamente NON funziona per le mirrorless, perché come suggerisce il nome stesso non hanno lo specchio.


 

Usi creativi: panning, bokeh, esposizione e profondità di campo

Abbiamo visto in questa lezione quali sono le sostanziali differenze tra mosso e sfocato: un'immagine risulta mossa quando si sbaglia il tempo di scatto, un'immagine invece risulta sfocata quando si sbaglia la messa a fuoco.


E se ' si sbaglia' il tempo di scatto di proposito?

E la messa a fuoco?


Abbiamo citato prima il panning, ma sono innumerevoli le tecniche di personalizzazione possibili quando impari a gestire l'esposizione e a comprendere la teoria dietro allo scatto: ti lasciamo una mini panoramica pronta all'uso per comprendere e sperimentare


 

Il panning in sintesi: cosa è e come si fa


Il panning è una tecnica fotografica usata per dare risalto alla dinamicità del soggetto seguendone il movimento: la velocità di scatto necessaria sarà proporzionale al movimento del soggetto.


Questo rende evidente la nitidezza del soggetto a discapito dello sfondo, che appare mosso ad arte.


Più il soggetto si muove velocemente, più veloce dovrà essere il tempo di scatto.

Definire una velocità matematicamente adeguata è impossibile: il panning è una di quelle tecniche in cui la pratica agevola moltissimo l'apprendimento.


Ti consigliamo però di cominciare provando un tempo di scatto che va da 1/50 di secondo a 1/10 di secondo, e di disattivare la funzione di stabilizzazione se 'totale', oppure di impostare la tua macchina sulla stabilizzazione verticale.


Un'altra cosa molto importante da tenere a mente è che il panning richiede un'apertura ridotta del diaframma per ottenere la maggiore area di messa a fuoco del soggetto - e definizione!- possibile: imposta la modalità di scatto con Priorità Diaframma.


Questo ti permetterà di aumentare il tempo di scatto e di ottenere un senso di movimento ancora più intenso.


Un'altra cosa che spesso passa in secondo piano è la necessità di scattare mantenendosi parallelamente al soggetto in movimento che desideri fotografare, e compiere solo con il busto un movimento fluido che segua lo stesso senso del soggetto ripreso.


Normalmente basta un'ampiezza non superiore all'angolo retto, ma la pratica anche in questo caso aiuta tantissimo.

foto macchina panning
Grazie al panning sembra quasi un Maserati (ma anche no)

 

Il bokeh in sintesi: cosa è e come si fa

Il Bokeh è in assoluto uno degli usi più artistici e ricercati della sfocatura in fotografia.


È un effetto di sfondo non a fuoco particolarmente morbido e soffuso che permette di dare grande risalto ad un soggetto, esattamente come nel panning, riducendo la definizione di tutto ciò che lo circonda.


Anche se ogni obiettivo 'ha un suo boke' proprio dato dalle caratteristiche dello schema ottico di cui è costituito, il concetto di bokeh è fortemente legato alla nozione di profondità di campo: la scelta del valore di apertura e della distanza di messa a fuoco adatti ti consentono di manipolare la profondità di campo dell'immagine, permettendo così di regolare l'effetto dellla sfocatura.


Il bokeh si può ottenere ricorrendo a un basso rapporto focale; le ottiche migliori per esaltare il bokeh, proprio per le loro proprietà fisiche, sono i teleobiettivi e gli obiettivi per macrofotografia.


Non sottovalutare il potere dello sfocato: la sua resa è particolarmente importante per quegli ambiti della fotografia che sfruttano gli obiettivi definiti di media lunghezza, ovvero caratterizzati da lunghezze focali comprese tra gli 85 e i 150 mm, quelli classicamente utilizzati per i ritratti ambientati e non.

obscured by clouds 1972 pink floid
La copertina di Obscured by Clouds dei Pink Floyd del 1972 viene considerato il primo esempio databile di bokeh usato artisticamente

 

Usare l'esposizione e la profondità di campo creativamente

Padroneggiare la tecnica significa anche dare un nuovo senso a quelli che sono considerati banalmente errori, e una buona conoscenza di tutto ciò che riguarda la fotografia ti permetterà nel tempo di capire come e dove osare sfocature e panning.


Per questo, se dovessimo dirti da dove cominciare per partire concretamente in vantaggio, ti diremmo di concentrarti sulla profondità di campo e l'esposizione.


Ricorda: scegliendo un basso rapporto focale puoi minimizzare la profondità di campo per far risaltare maggiormente il soggetto principale.


Giocando con l'esposizione, soprattutto quelle lunghe, potrai sperimentare la forza espressiva delle sfocature dinamiche, e ti esortiamo a sperimentare quanto più possibile in tutti i sensi: per noi, la fotografia è l'arte di rendere l'eterno possibile, e merita di essere compresa e conosciuta con amore.

fotografia notturna lunga esposizione
Un esempio eloquente di come giocare con l'esposizione possa dare enorme impatto all'immagine

 

Conclusioni: impara tutte le regole e poi infrangine qualcuna



Piaciuta la panoramica breve?


Sì, lo sappiamo, non era così breve, ma speriamo ti possa essere veramente utile.

Esiste un proverbio attribuito ad un anonimo indu che recita proprio così: impara tutte le regole e poi infrangine qualcuna.


È con questo spirito che vogliamo concludere questo post, perché riteniamo che sia l'approccio migliore possibile anche per quanto riguarda il bellissimo e vastissimo mondo della fotografia digitale: che tu voglia lavorare nel campo o sia semplicemente la tua passione, restiamo accanto a te con la nostra offerta sulla fotografia e tutto il mondo intorno.


Dalla post produzione in ogni suo singolo aspetto ai videocorsi su Photoshop e Lightroom, dalla gestione del flusso di lavoro fino alle correzioni più estreme, ti forniamo tutti gli strumenti per lavorare professionalmente e nella maniera più efficiente possibile sulle tue immagini, fino al processo di stampa.

Così, puoi concentrarti su quello che conta davvero: arricchire la tua esperienza nella fotografia sperimentando liberamente.


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